“Que Viva Askatasuna” non è solo uno slogan e la giornata di sabato l’ha dimostrato.
Mancano pochi giorni all’inizio del processo per “associazione a delinquere” che accusa 28 compagni e compagne di un assurdo teorema. Una fantasia che potrebbe costare anni di carcere e un attacco profondo nei confronti del nostro centro sociale.
Ci hanno provato in tutti i modi, diffidando gli artisti e i nostri collaboratori tecnici cercando di zittire chi vuole ristabilire una “verità”, mettendoci la faccia. Anche questa volta gli ostacoli messi in campo dalla questura torinese hanno sortito ben pochi effetti, anzi, forse l’effetto contrario ai loro desiderata.
La giornata di sabato ha segnato un’importante tappa nel percorso che vede da un lato, chi fa di questa città una gabbia soffocante – lo sgombero dell’ Edera Squat ne è un esempio – e chi dall’altro, la rende viva e la vuole vivere.
Vivere in un certo modo però, senza nessuna grande invenzione, in maniera libera. La possibilità di attraversare gli spazi senza essere respinti ai margini dalla norma capitalistica, secondo la quale l’unica carta da giocare è il denaro – che assume le forme più svariate, in un mondo in cui tutto è reso merce (dalla casa ai propri gusti, alla propria immagine, alla socialità, alla musica, al tempo libero) – è qualcosa di prezioso. La qualità dello stare insieme perché si è consapevoli di dove si è e perché, la possibilità di trovare spazio che tu sia bambino o adulto, è ciò che fa la differenza. E che mostra la cifra di quanto faccia incazzare che il mondo vada al contrario.
Sabato è stata soltanto una giornata, noi pensiamo che l’unico modo di vivere insieme avendo una prospettiva di liberazione collettiva sia continuare a lottare, e questo vale per ogni giorno. Questa scelta è sotto attacco da parte della Procura e della Questura di Torino, Giovedì 20 Ottobre avrà inizio la storia processuale che coinvolgerà 28 compagni e compagne imputat* per associazione a delinquere. Pensiamo che resistere sia anche questo, non farci silenziare e non avere paura di marcare la differenza in un mondo fatto di sfruttamento e di sogni rubati.
Ci vediamo GIOVEDI 20 OTTOBRE alle ore 8.30 in presidio davanti al Tribunale di Torino perché siamo tutt* #associazionearesistere !